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WILHELM BRASSE
IL FOTOGRAFO DI AUSCHWITZ

Tra il 1940 e il 1945, nei cinque anni in cui fu detenuto ad Auschwitz, Wilhelm Brasse fu costretto a scattare decine di migliaia di fotografie ai detenuti del campo. Un archivio che lo stesso fotografo salvò dalla distruzione, conservando così una testimonianza indelebile di quanto accaduto entro le mura del lager e permettendo che di molte persone di cui non rimase nulla, cancellate per sempre dalla follia nazista, si salvasse almeno il volto.


In Wilhelm Brasse: il fotografo di Auschwitz la Borgatta's Factory riporta sul palco la sua storia, arricchendo la narrazione con elementi originali (la colonna sonora a cura di Silvano Borgatta) ed altri frutto invece di ricerca storica: il brano Sweet Sue di Django Reinhardt, ad esempio, era tra le canzoni che venivano mandate in diffusione continua in alcune zone del campo di Auschwitz (studio della Stanford University). Le registrazioni radiofoniche, invece, sono le ultime trasmissioni di Radio Varsavia prima dell'invasione nazista.

Le riprese sono state realizzate ad Almese (TO) presso il
Teatro Magnetto nel gennaio 2021. Con i testi di Alberto Borgatta, la regia di Luca Borgatta (che ha curato anche le riprese e il montaggio), la produzione musicale di Silvano Borgatta e la regia luci di Piero Torciano, il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Almese, l'ANPI intersezionale Bassa Valsusa "Mario Jannon" (gruppo Valmessa) e il progetto Chronicles of the World.

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