«... in mezzo alle montagne c’è il
lago d’Orta. In mezzo al lago d’Orta,
ma non proprio a metà, c’è l’isola di
San Giulio. Sull’isola di San Giulio
c’è la villa del barone Lamberto, un
signore molto vecchio (ha novantatré
anni), assai ricco (possiede ventiquattro
banche in Italia, Svizzera, Hong Kong,
Singapore, eccetera), sempre malato...»
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inizia con queste parole uno dei capolavori di Gianni Rodari, C’era due volte il Barone Lamberto. Un racconto lungo che, oltre a mostrare una volta di più il genio del suo autore, esprime un legame profondo con un luogo, quel Lago d’Orta sulle cui rive, ad Omegna, Rodari nacque nell’ottobre del 1920.
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Proprio a partire da questo legame geografico, Ci vorrebbe un fiore sviluppa un racconto nella “grammatica fantastica” di Gianni Rodari, attraverso le sue opere. Poesie, racconti ma anche musica, con le canzoni raccolte da Sergio Endrigo nell’album Ci vuole un fiore.
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Un racconto per celebrare un grande autore e ricordare a tutti noi, grandi e piccini, che (per dirlo con le parole di Rodari) la fantasia non è un lupo cattivo del quale si debba aver paura, ma piuttosto un fiore, che ciascuno dovrebbe coltivare.