Il ritorno del Fascismo è uno dei temi più discussi negli ultimi anni in Italia. Dai media alle tribune politiche si cerca di istituire un confronto tra il linguaggio politico attuale e quello che accompagnò i primi passi del percorso che avrebbe
portato il nostro paese a cadere nella ventennale dittatura di Mussolini.
Si tratta di paure infondate? È davvero possibile, a un secolo di distanza, parlare ancora di Fascismo?
E se sì, il Fascismo di oggi è lo stesso di ieri?
L’unico modo per capirlo è interrogarci su cosa fosse quel Fascismo e in che modo raggiunse i suoi obiettivi,
partendo da dove tutto è cominciato.
Cosa spinse quelle duecento persone, il 23 marzo 1919, a raggiungere Piazza San Sepolcro a Milano per rispondere all’appello di Benito Mussolini e formare una nuova forza politica di opposizione? Perché tre anni e mezzo dopo quella stessa forza politica, tanto rapidamente cresciuta di numero e insieme mutata a livello di programma e obiettivi,
marciava su Roma senza conoscere ostacoli?
23 marzo 1919 nasce, a cent'anni di distanza dai fatti di Piazza San Sepolcro, per rispondere a due domande.
Come nacque il Fascismo? E soprattutto, perché nessuno riuscì a fermarlo?